Colchicum farmaco omeopatico

Colchicum

COLCHICUM

Classe di appartenenza del Farmaco: Vegetale

Che cos'è (Denominazione Scientifica): Colchicum Autumnale L., colchico.

Il farmaco è ottenuto a partire da / come si presenta: Il Colchicum Autumnale o zafferano bastardo, è una pianta erbacea della famiglia delle Liliacee alta da 10 a 30 cm con un bulbo perenne e fiorisce in autunno nei prati umidi delle zone temperate d'Europa.

La tintura madre viene preparata con i bulbi raccolti a tarda primavera, quando le foglie sono appassite e contiene soprattutto:

– alcaloidi con nucleo tropolone, responsabili della tossicità della pianta, il principale è la colchicinache ha effetti antitumorali poiché inibisce la formazione dei microtubuli, bloccando la mitosi in metafase;

– lipidi;

– acidi organici (benzoico, salicilico).

USI DEL FARMACO IN OMEOPATIA

  • Malattie infettive gravi accompagnate da una forte iperestesia dell'olfatto;
  • Sindromi digestive accompagnate da nausea caratteristica (dispepsia, enterocoliti, nausee gravidiche, nausee dovute ad agenti antimicotici di natura fisica o chimica);
  • Manifestazioni reumatiche erratiche;
  • Attacchi di gotta acuta.

Artrite. Gastroenterite. Gotta. Nausea in gravidanza. Nefrite.

Soggetti delicati, d'aspetto triste e sofferente, freddolosi, dalla cattiva circolazione venosa, spesso reumatici o gottosi, dall'aspetto malatticcio, edematoso con odorato ipersensibile.
Soggetti anziani.
Negli stati acuti aspetto incavato, midriasi, sudore freddo della fronte.

  • Acuti:
    a seguito della soppressione della traspirazione, insonnia, lavoro notturno, eccessi intellettuali, localizzazioni viscerali della gotta e del reumatismo.
  • Peggioramento:
    Con il movimento
    Con il tocco
    Con il freddo umido (autunno)
    Di notte
    Con lo sforzo fisico o mentale
    Per l'insufficienza del sonno
  • Miglioramento:
    Con il riposo
    Con il caldo
    Con l'immobilità.

Aggravamento generale con il freddo o il freddo umido, con i cambiamenti del tempo e perciò peggiorato inprimavera (ad eccezione delle diarree autunnali).
Grande sensibilità agli odori con nausea, vomito, svenimenti, ecc.

  • Testa:
    Rigidità e impaniatura della lingua.
  • Gastro-intestinale:
    Tremenda distensione addominale, gas intestinali intrappolati.
    Diarrea che si presenta specialmente in autunno, spesso chiara, o gelatinosa, o sanguinolenta.
    Stimolo doloroso a defecare.
    Violenti conati e vomito.
    Tremenda nausea per gli odori, specialmente per le uova e il pesce.
    Nausea in gravidanza.
  • Urogenitale:
    Nefrite con grande edema
    Urine scure o persino "simili ad inchiostro".
    Il sedimento urinario può alternarsi con i disturbi reumatici o i sintomi cardiaci.
  • Estremità:
    Gotta con grande infiammazione delle articolazioni; dolori gottosi peggiorati dal minimo movimento.
    Artrite con dolori "paralitici".
    Reumatismo acuto.
    Artrite migrante, i dolori spesso vanno da sinistra a destra.
    Dolori articolari peggiorati dal minimo movimento.

Rimedi complementari:

  • Arsenicum Album, Belladonna, Nux Vomica, Spigelia.

Di fondo: Pulsatilla, Lycopodium, Nux Vomica, Sepia, Acidum Uricum.

Evolutivi:

  • Verso il miglioramento: China, Ledum Palustre, Mercurius Solubilis, Nux Vomica, Rhus Toxicodendron, Carbo Vegetabilis,(essudati sierosi).
  • Verso il peggioramento: Carbo Vegetabilis, Veratrum Album.

Incompatibili: nessuno.

Antidoti: Camphora, Coccolus, Nux Vomica, Spigelia.

Prima diluizione utilizzata: 3 DH
In acuto: dalla 7 alla 15 CH, 3 granuli due o tre volte al dì.
per le manifestazioni reumatiche e gli attacchi di gotta acuti: tintura madre o 3 DH, 5 gocce ogni due ore per via orale e localmente qualche goccia di tintura madre su una compressa calda umida.

1. Disturbi sul terreno reumatico o iperuricemico come sequela di: soppressione di traspirazione, insonnia, lavoro notturno, eccessi intellettuali, localizzazioni viscerali di gotta e reumatismo.
2. Insieme di fatica e stanchezza mentale (cattiva memoria) con ipersensibilità tecnica, esasperato dai suoi dolori e dai modi dei suoi familiari. Negli stati gravi: annebbiamento ed incoscienza della gravità del proprio stato.
3. Prostrazione e spossatezza.
4. Freddolosità e freddo oggettivo, aggravato dal freddo umido in autunno.
5. Aggravamento con il freddo ed il tatto.
6. Disgusto e nausea per gli odori di cucina.
7. Feci abbondanti come gelatina con lembi di mucosa biancastra.
8. Dolori gravativi o trafittivi, leggeri o superficiali quando il tempo è caldo, profondi ed ossei quando è freddo. Ipersensibilità al contatto ed al movimento.

Morrison R.: Manuale guida ai sintomi chiave e di conferma. 1998. Bruno Galeazzi. Bassano del grappa.

Demarque D.et al. : Farmacologia e materia medica omeopatica. 2013. Tecniche nuove. Milano.

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