Menyanthes Trifoliata

Menyanthes Trifoliata

Menyanthes Trifoliata

Classe di appartenenza del Farmaco: Vegetale

Che cos’è (Denominazione Scientifica:Menyanthes Trifoliata L., trifoglio fibrino

Il farmaco è ottenuto a partire da / come si presenta Il trifoglio fibrino appartiene alla famiglia delle Genzianacee e contiene alcaloidi responsabili della sua attività febbrifuga.La tintura madre viene preparata con la pianta intera fiorita.

USI DEL FARMACO IN OMEOPATIA

  • L'indicazione principalmente è rappresentata dalle mioclonie palpebrali, facciali o degli arti.
  • Emicranie. Mioclonie. Nevralgie.
  • Soggetto nervoso, agitato (da sussulti muscolari), ipoteso, freddoloso da quando è malato.
  • Acuti:
    la malattia (febbre), l'emicrania in un tubercolinico ipoteso.
  • Peggioramento:
    a riposo, la sera e la notte (crampi), salendo su una scala e piegandosi in avanti (cefalea).
  • Miglioramento:
    con il movimento, una forte pressione (cefalea).
  • Aggravamento generale la sera e la notte.
    Miglioramento con il movimento e una forte pressione (cefalea).
    Desiderio di carne ma digestione lenta e con flatulenza.Accessi di febbre con freddo glaciale e difficoltà a riscaldarsi, ha mani e piedi gelati con o senza tremori muscolari.
  • Testa:
    Cefalea congestizia, tipo emicrania, con visione annebbiata.
    Testa calda ma sensazione di freddo glaciale generale.
  • Muscolo-scheletrico:
    Lombalgie aggravate piegandosi in avanti o camminando
  • Diatesici: NATRUM MURIATICUM
  • Sintomatici: IGNATIA (emicrania), CEANOTHUS (malaria).
  • Di fondo: NATRUM MURIATICUM.
  • Verso il peggioramento: ARSENICUM ALBUM.
  • nessuno.
  • CAMPHORA.
  • Prima diluizione utilizzata: 5 CH
  • In acuto: dalla 5 alla 9 CH, 3-5 granuli tre volte al dì aumentando il numero di somministrazioni se necessario
  • Stati cronici: dalla 5 alla 9 CH, 5 granuli due o tre volte al giorno.

1.In un soggetto nervoso, agitato da sussulti muscolari, ipoteso, freddoloso da quando è malato, colpito sia da emicrania che da accessi febbrili malariformi.
2.Durante la febbre sensazione di freddo glaciale generale o più spesso localizzato a livello delle regioni malate, delle estremità, degli arti inferiori (dalle anche alle dita), del rachide, dell'addome.
3.Sensazione di tensione come se la pelle fosse retratta (radice del naso, braccia, mani).
4.Dolori crampiformi con sussulti muscolari, soprattutto a riposo.
5.Aggravamento con il riposo, la sera e la notte (crampi), salendo le scale o piegandosi in avanti (cefalea); miglioramento con il movimento, una forte pressione (cefalea).
6.Cefalea congestiva tipo emicrania con sensazione di pesantezza e pressione del vertice, dolori dalla nuca a tutta la testa, con sensazione di scuotimento, con o senza disturbi visivi (vista annebbiata o scotomi scintillanti), sensazione di freddo generale o localizzato, ma con testa calda.
7.Accessi di febbre con freddo, il malato si riscalda con difficoltà (ha le mani ed i piedi gelati ed il resto del corpo caldo) con o senza tremori muscolari.
8.Lombalgie piegandosi in avanti o camminando.
9.Forte distensione delle vene degli avambracci e delle mani (con sensazione di freddo glaciale ai piedi).

Morrison R.: Manuale guida ai sintomi chiave e di conferma. 1998. Bruno Galeazzi. Bassano del Grappa.
Demarque D. et al.: Farmacologia e materia medica omeopatica. 2013. Tecniche Nuove. Milano.
Zissu‑Guillaume: Materia medica omeopatica. 1996. Marrapese Editore.

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